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Ipocrisia culturale?

L'italiano è una lingua cagacazzo: Possibile che uno debba aprire il giornale, qualunque esso sia, e trovare articoli che parlano della riforma della giustizia, sovrapponendo parole come: pubblico ministero, magistrato, giudice - usandole come sinonimi -  e leggere della "notizia di reato" che arriva al "procuratore"  - usato come sinonimo di PM - e della successiva pena che dovrà far comminare al gip (giudice delle indagini preliminari) ??? O.o

riforma-giustizia-berlusconiAvete capito qualcosa? Sì, ho scritto comminare, perché le sanzioni si comminano, non si emettono, non si danno, non si applicano - tutti sinonimi -. No, devono dire: comminano.

Quel burocratese di merda che, a mio parere, rende l'informazione meno "democratica" e fa un favore a lui. Sì, proprio a lui, che arriva con un disegno e gliela mette in culo a tutti: giornalisti, giudici, cittadini, oppositori, ecc.

Poiché le persone, a casa, a scuola, nel bar e ovunque si trovino, vedono una spiegazione idiota, che non corrisponde al vero, ma la "capiscono". Tutti.

Mentre leggendo giornali, ascoltando la televisione o la radio, l'individuo medio non capisce la gravità di queste azioni. Pochi si lamentano. La loro riforma passa. Lui si para il culo ancora una volta. Contento di poter abbandonare la politica, sapendo che sarà salvo. Motivo per cui era "sceso in campo", per non finire in galera. Guardate che non mente quando dice che aspettava questa riforma dal 1994.

Sarebbe tanto facile invece, se tranquillamente, qualcuno prendesse in mano la costituzione e citasse il primo articolo, per dimostrare una cosa semplicissima:
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Guarda a caso, uno dei "limiti" di quel "popolo sovrano", a cui è dedicata la loro riforma, è rappresentato e tutelato dalla legge. Ovvero: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita grazie alla legge.

La riforma del PDL, in parole povere, sancisce che d'ora in poi sarà il parlamento - cioè i politici - a decidere quali sono i reati da punire con più priorità, e ciò non spetterà più ai magistrati.

Ossia: i politici baderanno la giustizia. Togliendo, in questo modo, una grossa garanzia al "popolo sovrano" che gli permetteva di badare il governo che ha scelto.

Notate bene che quando si annulla la dimensione dell'individuo, quando si dà come scusa che tutto è dettato, voluto e fatto da - e per - "il popolo", si elimina il fattore "democratico" di un paese.

Solo un dittatore può avere interesse nel togliere garanzie democratiche al popolo, in nome - paradossalmente - del suo stesso bene.


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