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Il Morbo di Facebook

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Chiariamo subito, non voglio farvi il solito discorso sulla "privacy" - che abbiamo già affrontato e resta tale -, sin dagli inizi Facebook è cambiato e ora che inizia a copiare il meglio di Google +, si può avere il controllo e decidere con chi condividere* i contenuti. Sempre sul articolo su G+ (cliccate il link sopra) abbiamo parlato del rischio che corrono i nostri dati, sia perché Facebook o Google possono venderli a terzi per studi di marketing, sia perché scrivendo il nostro vero nome tendiamo a schedarci da soli. E questo ultimo punto merita un articolo a parte.

Ho sempre trovato che il tasto "mi piace" fosse un segno di estrema pigrizia. Vale a dire, quel che ho visto o letto mi è piaciuto, ma anziché lasciare un commento clicco solo su mi piace. Ci si sforza di meno, si guadagna "tempo". La stessa dinamica del +1 di Google (anche se qui serve di aiuto ad indicizzare i siti sul motore di ricerca). Il punto è: finché sono io a decidere cosa condividere è un conto, diverso è non poter scegliere più, cosa che sembra capiterà in futuro.

Quello che mi sorprende è che Zuckerberg sembra non avere limiti. Adesso, con gli aggiornamenti che la piattaforma riceverà, la vostra sarà una "linea del tempo" in cui vorrebbero venisse riportato tutto quello che state facendo in quel momento. Volenti o nolenti. Vale a dire, se state leggendo un post, visitando un tale sito, ascoltando una canzone, Facebook lo registrerà nel vostro profilo** e che dire dell'opzione che ti permetterà di taggare i parenti morti e riportare ai vostri conoscenti le malattie che avete contratto. Penso che verrebbe fuori qualcosa del genere:


È un morbo, Facebook sta diventando una grossa mano per lo stalker che hai dentro. Ma tanto, nessuno dovrebbe avere niente da nascondere... giusto? O forse non è così?

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* "Condividere" per così dire, il vero atto è una mera diffusione o distribuzione di links, il punto è che in inglese Share si può tradurre con condividere o con distribuire. A tale proposito vi lascio un post interessante: L'etica della condivisione ai tempi di Facebook

** Richard Stallman aveva ragione come non mai, da tempo ci avvertiva che tramite il pulsante "mi piace" Facebook sapeva quali siti visitano i suoi utenti. Se avete ancora dubbi, dovete sapere che grazie alla tecnologia del suddetto pulsante, Facebook permetterà ai siti di poter riportare qualunque cosa fate sulla vostra "timeline" (Sto scrivendo un post con più informazioni al riguardo)


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