Beppe Grillo è il nuovo Berlusconi, il fatto tragico è che non raccoglie consensi dicendo "questo è il paese che amo" ma dicendo "questo è il paese che odio". Sono entrambi bravissimi comici, la tecnica consiste nel canalizzare l'umore delle persone per dire quello che la gente vuole sentirsi dire.
Nel 1994, in un'Italia che evidentemente non soffriva una crisi che coinvolgeva mezza Europa, Berlusconi esordisce con parole d'amore, spruzza ottimismo e avanza al suono del "va tutto bene". Una retorica populista. Per lo più populismo mediatico. I nemici creati per l'immaginario collettivo erano "i comunisti", quelli di vecchio stampo. E dopo quasi vent'anni sappiamo come è andata a finire.
Ora Beppe Grillo agisce con la stessa tecnica. E come ho già scritto in passato: così come esiste il "partito dell'amore" esiste pure il "partito del vaffanculo", e le modalità per acquisire consenso sono identiche. Quello che cambia è il contenuto ed il mezzo.
Andare Oltre i Contenuti (Potenza e Atto)
Per quanto possa essere critico, cerco di distinguere tra i volontari del Movimento 5 Stelle - di cui non metto in discussione la loro buona volontà - e Grillo & Casaleggio. Una distinzione necessaria e di cui ringrazio Ilario per lo scambio di opinioni nel post scorso, che mi ha permesso di ampliare il punto.
Ora, per effettuare questa distinzione bisogna fare a meno dei contenuti. Bisogna andare al di là del programma del Movimento 5 Stelle e concentrasi sui modi.
Chiamatelo stile, chiamatela tecnica, chiamatela come volete. Ma per me sarà l'eterna distinzione aristotelica tra potenza e atto. Tra contenuto e modo. Mi spiego meglio.
L'idea, il contenuto del programma, è in potenza. Ed il modo in cui cerci di portare a termine il programma, il modo in cui applichi le tue idee è l'atto. Faccio un esempio.
Nel 1931, dopo aver visitato l'Italia, Gandhi scrisse questa lettera a Romain Rolland:
«Mussolini è un enigma per me. Molte delle riforme che ha fatto mi attirano. Sembra aver fatto molto per i contadini. In verità, il guanto di ferro c'è. Ma poiché la forza (la violenza) è la base della società occidentale, le riforme di Mussolini sono degne di uno studio imparziale. La sua attenzione per i poveri, la sua opposizione alla superurbanizzazione, il suo sforzo per attuare una coordinazione tra il capitale e il lavoro, mi sembrano richiedere un'attenzione speciale. [...] Il mio dubbio fondamentale riguarda il fatto che queste riforme sono attuate mediante la costrizione. Ma accade anche nelle istituzioni democratiche. Ciò che mi colpisce è che, dietro l'implacabilità di Mussolini, c'è il disegno di servire il proprio popolo. Anche dietro i suoi discorsi enfatici c'è un nocciolo di sincerità e di amore appassionato per il suo popolo. Mi sembra anche che la massa degli italiani ami il governo di ferro di Mussolini.»
È chiaro che Gandhi condivide i contenuti, ammette di trovarsi d'accordo sulle riforme che ha fatto Mussolini. Ma non condivide il fatto che siano state messe in atto con la violenza.
È questo il fascismo. Mussolini è fascista dal momento in cui prende il potere grazie ai fasci di combattimento. E lo si può dire quasi indipendentemente dal programma, e dai contenuti che portava avanti.
Per ciò sostengo che bisognerebbe concentrasi sul modo in cui Grillo porta avanti il suo movimento, le azioni e le modalità con cui lo gestisce dall'interno. Che non sono per niente democratiche.
La logica del potere nel M5S
Dal punto di vista politico, a Grillo e Casaleggio riconosco un merito degno di nota. Per me è qualcosa di astuto e machiavellico: Grillo non si candida e non ricopre un ruolo di potere ufficialmente, non tanto perché a lui il potere non interessi, ma perché semplicemente non ne ha bisogno. E di questo ne ho parlato già un anno fa.
Finora sono stato molto ottimista verso Pizzarotti. Il nuovo sindaco di Parma ha voluto chiamare Tavolazzi come Direttore Generale del comune. Se non fosse che Casaleggio e Grillo si sono opposti. Dalle discussioni trapelate sui giornali, Pizzarotti è arrivato a dire a Casaleggio "se non siamo come gli altri partiti qui decido io."
Ci basti ricordare che il punto 3 del suo "non statuto", sancisce che nome e il logo de movimento appartengono a Grillo per diritto. Per copyright. Il che significa che il lui potrà sempre revocare la possibilità di usarli a chiunque. Nella pratica ti caccia via. Come successe a Tavolazzi, o ai Cento di Ferrara, che per il solo fatto di aver chiesto chiarimenti sono stati espulsi.
Finora sono stato molto ottimista verso Pizzarotti. Il nuovo sindaco di Parma ha voluto chiamare Tavolazzi come Direttore Generale del comune. Se non fosse che Casaleggio e Grillo si sono opposti. Dalle discussioni trapelate sui giornali, Pizzarotti è arrivato a dire a Casaleggio "se non siamo come gli altri partiti qui decido io."
Tanto di cappello. Peccato che poi abbia fatto dietrofront. Niente Tavolazzi.
È confermato allora chi veramente guida e decide tutto. Il M5S è il movimento meno democratico che ci sia. Professa democrazia "dal basso", democrazia diretta, ma a livello interno viene gestito in modo dispotico. Un ossimoro, una contraddizione in termini, se non fosse vero farebbe pure ridere
Democrazia
La regola aristotelica e platonica sostiene che ogni aristocrazia (governo dei migliori) può degenerare in una oligarchia (governo di pochi). Così come ogni monarchia può degenerare nella tirannia. E per quanto riguarda la democrazia, essa degenera in demagogia. Oppure resta tale, perché secondo i filosofi, la democrazia era negativa di per sé.
Quando si parla di sistemi politici democratici è utile sottolineare i due tipi di democrazia, quello antico "democrazia diretta" e quello moderno "democrazia indiretta" (basato sulla delega).
I Grillini convinti - persone su cui il Dr. Usaghi ha fatto un'ottima analisi nel Fenomeno della Grillosità Dilagante - riempiono la tastiera parlando di democrazia, ma non hanno affatto ben chiare queste distinzioni.
Internet permette alle persone di informarsi, ma in-formare è diverso da formare. Insomma, posso informarmi quanto voglio, ma se prima non ho imparato la distinzione tra democrazia diretta e democrazia indiretta, se non so le conseguenze e i requisiti per stabilire l'una e l'altra, allora quando leggerò un post sulla democrazia non farò altro che trovarmi d'accordo o in disaccordo con chi scrive. E la fruibilità, velocità e dinamica del web mi faranno condividere prima ancora che io abbia realizzato o interiorizzato una certa idea. Prima ancora di aver riflettuto.
Nel nostro caso abbiamo a che fare con una orda di persone rabbiose, un'orda di persone che ripetono a tavolino le parole di Grillo - per fortuna, tranne eccezioni, non sono tra coloro che commentano in questo blog. Ma l'orda di Grillini la potete trovare nei commenti dei giornali, blog famosi, o sul Fatto quotidiano, dove sembra ci siano dei troll pagati da qualcuno per appoggiare il M5S.
Berlusconismo 2.0
La grande orda di grillini in questi giorni si è data da fare per difendere il suo portavoce, anche quando ha sostenuto la grandiosa idea di voler stabilire una Iper-Democrazia diretta, sorpassando i partiti con "la rete".
«Quando c'è un partito si instaura la corruzione. Noi vogliamo una cosa nuova. Una 'iper-democrazia senza i partiti' con al centro i cittadini. Metteremo in rete tutto. Anche le discussioni del movimento.»
Sbagliato Beppe, la corruzione annida nell'uomo, con o senza partito. Ma questo è niente, perché proprio come Berlusconi inizia a parlare di cambiare la costituzione e di una nuova forma di giudicare sorpassando la magistratura: giudizi pubblici.
«la democrazia dal basso è quella [...] dovremo modificare qualcosa della Costituzione [...] il Parlamento deve avere l'obbligo di discutere delle leggi popolari che vengono presentate [...] Ce lo ricordiamo come siamo finiti nella crisi. Quindi i responsabili verranno giudicati e dovranno restituire i soldi che hanno rubato come i mafiosi. Ci sarà un giudizio pubblico. Con cittadini estratti a sorte, incensurati, che diranno quali lavori socialmente utili far fare a questa gente che ha rovinato il Paese [...] Quali potranno essere i metodi per fare le cose nel modo giusto non lo so [...] La magistratura non c'entra. Loro si prenderanno un avvocato»
Certo è evidente che non tiene conto del fatto che storicamente quel sistema di "Giudizio Pubblico" non ha mai funzionato alla grande. Socrate, per dire, è stato condannato a morte da un tribunale popolare. Non oso immaginare quando i giudici del popolo di internet voteranno da casa in mutande con un semplice click.
Intanto però, nel Movimento 5 Stelle non puoi iscriverti se non sei italiano. Cosa che, come fa notare Daniele Sensi, neanche la Lega impedisce di fare.
Non sto a dirvi cosa comporta escludere una persona da una associazione per il solo fatto di avere una cittadinanza diversa, trarrete voi le vostre conclusioni.
EDIT 12/06/12: Neanche a farlo apposta, due giorni dopo la pubblicazione di questo post Berlusconi ammette - a suo modo - che il modo di Grillo è quello vincente, e dice una cosa che potrebbe sembrare ridicola, se non fosse che è molto plausibile, "studio i comizi di Beppe Grillo"
EDIT 12/06/12: Neanche a farlo apposta, due giorni dopo la pubblicazione di questo post Berlusconi ammette - a suo modo - che il modo di Grillo è quello vincente, e dice una cosa che potrebbe sembrare ridicola, se non fosse che è molto plausibile, "studio i comizi di Beppe Grillo"