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Assange loves Pussy Riot (feat Formigoni)

Questa mattina mi sono svegliato di soprassalto. Ho fatto un sogno veramente brutto. Un bruttissimo incubo direi, in cui per la prima volta in vita mia davo ragione a Ratzinger.

Praticamente mi trovavo al meeting del CL, a Rimini, quando sento vibrare la mia tasca, da cui estraggo un iPhone – sì avevo pure un iPhone –, un tweet di Ansa diceva che il Papa stava per mettersi in contatto con la fiera e voleva comunicare un messaggio urgente ai suoi fedeli. Eravamo tutti molto impazientiti, dopo qualche minuto il messaggio del pontefice è stato trasmesso dal vivo in tutti i padiglioni:
«Cari fedeli, badatevi dalla tecnologia. In questi giorni di solitudine e vacanza, la preghiera deve essere una priorità. Vi esorto, altresì, ad approfittare per stare alla lontana da aggeggi tecnologici che possano farvi accedere a posti maledetti... Temo, cari fedeli, che brutti tempi ci aspettano... Ho il timore che un noto esponente del maligno tecnologico, Julian Assange, abbia ingravidato una PussyRiot, per dare vita così all'anticristo»

Mi cagai sotto dalla paura E se Ratzinger fosse nel giusto? In quel momento io, che non solo mi trovavo al meeting del CL per caso, ma ero un volontario, iniziai a correre all'impazzata. Come tutti i presenti, del resto. Dopotutto il tema del meeting di quest'anno è “La natura dell'uomo e il rapporto con infinito” e il Santo Padre se ne esce con una profezia del genere. Il mondo stava cambiando freneticamente.

Così, nel marasma del meeting post-profezia-ratzingeriana tutti cercavamo disperatamente di salire in cima alle scalinate, perché nelle situazioni catastrofiche la miglior cosa da fare per un ferreo credente è salire all'ultimo piano del posto in cui ci si trova, per essere vicini al Cristo.

Correvo veloce, sicché all'ultimo scalino sono inciampato per colpa della fretta e mi ritrovai la faccia appiccicata a terra. Fu in quel momento che successe l'inatteso. Io per terra sollevo lo sguardo e vedo lui, Roberto Formigoni, che sorridendo mi tendeva la sua mano per aiutare ad alzarmi. Io accettai di cuore.

Ma l'orrore l'orrore. Al contatto con la sua mano la paura presse posto nella mia mente e in un flash ho visto cose che non avrei mai voluto vedere. Gli rivolsi uno sguardo terrorizzato, lui si rese conto e mi guardò chiedendo pietà. Ma io ormai ero troppo lontano.

Quando si stringe la mano di Formigoni si iniziano a sentire strani rumori. Una voce mi diceva redrum redrum redrum, un'odore nauseante usciva dalle mani di Roberto e ho assistito a scene traumatizzanti, probabili conseguenze che potrebbero verificarsi se Assange facesse un figlio con una PussyRiot. L'avvento dell'anticristo:

Redrum, Russia. Le Pussy Riot condannate a 2 anni di lavori forzati per aver fatto una rappresentazione di protesta musicale nella cattedrale di Mosca. La madre dell'anticristo in carcere. Apocalisse Maya. La fine. La giustizia italiana che fa ricorso ad una legge fascista per dare 10 anni di carcere ad una persona che aveva soltanto rotto una vetrina al G8 di Genova. Una vetrina su cui c'era il riflesso della polizia di New York mentre scaricava più di 10 pallottole a un nero che si era soltanto fumato uno spinello ed era ultrafatto. Così mentre il nero moriva dissanguato, dal buco nel suo petto provocato da una Beretta è uscito Sting dicendo di essere indignato per la condanna alle Pussy Riot mentre andava in Costa Smeralda a cantare per il compleanno della sorella di Putin, incassando una somma miliardaria. Mezzo milione di dollari. Dollari americani strani, dove al posto di George Washinton c'era un'estintore. Un estintore che veniva lanciato da un ragazzo che si faceva chiamare Er Pellicia, a cui hanno dato tre, sì, tre anni di carcere per averlo fatto.

All'improvviso il mondo era diventato ingiusto, e la cosa peggiore era la confusione, tale da farlo diventare tutto bianco o tutto nero, al punto tale che secondo alcune persone 'se vuoi che le Pussy Riot siano libere significa che critichi Putin, e quindi sei a favore degli USA. Ma se critichi gli USA allora stai con Putin, quindi non puoi lottare a favore delle Pussy Riot'. Avevo paura, ero confuso. Il Whattafuck dilagava imperituro.

Ma per fortuna mi svegliai. Era solo un sogno. Niente di tutto ciò è mai successo.

Al mio risveglio il mondo è tornato ad essere colorito, e l'anticristo non era più il figlio di Assange, bensì quello che conosciamo tutti: Roberto Formigoni. D'altronde gli indizi sono più che logici:
  • Roberto è figlio di Emilio Formigoni, comandante delle Brigate Nere fasciste di Missaglia (Ha buon sangue).
  • È presidente della Regione della Lombardia dal 1995 (solo un essere malvagio può governare la Lombardia da più di 15 anni).
  • Indossa abiti usciti Dio sa dove.

E diciamolo, #FreePussyRiot (nonostante facciano una musica di merda.)


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