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La Satira come termometro democratico, e se avessero pubblicato questo in Italia?

Per prima cosa avrete bisogno di un minimo di contesto: siamo in Argentina, Agosto 2010. Un paese in cui il suo ex dittatore non è ancora morto e solo da poco viene processato, un paese il cui dramma della dittatura è ancora vigente, con un dibattito aperto come una ferita e il ricordo di bambini desaparecidos sottratti ai genitori - che fecero finire in mare - e offerti a persone sconosciute, complici del furto di persona.

In un contesto del genere Cecilia Pando, presidentessa del APPA, associazione che difende e considera "prigionieri politici" i militari e le forze armate coinvolte nel colpo di stato argentino, si incatena al ministero della difesa per protestare in difesa dei militari processati per crimini contro l'umanità. Dovete immaginarvi una scoppiata di destra ultra conservatrice. Una persona che in piena euforia di videliana memoria minacciò di morte al segretario nazionale dei Diritti Umani, davanti alle telecamere. Una persona già condannata in passato per aver imbrattato materialmente i fazzoletti simbolici della Madres de Plaza de Mayo, che ricordano le vittime del governo militare. Insomma, tante belle cose.

Come risultato del suo incatenarsi davanti al ministero, la famosissima Revista Barcelona (rivista satirica argentina) pubblica la seguente copertina:


Prima di saltare ad affrettate conclusioni vi offro un po di elementi per analizzarla e vi dico sin da subito che Pando, come contro risposta, ha deciso di portare Revista Barcelona in tribunale.

Analisi:


L'immagine è un fotomontaggio, in alto a destra si trova un gioco di parole: Apropiate de esta bebota, che di primo acchito potrebbe tradursi come "fa tua questa bambolotta". Ma il fatto è che il verbo apropiarse in spagnolo significa sia "dominare" sia "prendere con la forza", e la parola bebota è linguisticamente un accrescitivo della parola bebé (bimbo, neonato), Quindi il significato satirico è riferito ai neonati dei desaparecidos, "prendi con la forza questa bambina".

In alto un altro gioco di parole: Para Matarla! Soltá el genocída que llevas dentro, "Per essere uccisa! Scatena il genocida che porti dentro". La prima parte gioca su un riferimento sessuale col significato sottinteso di ucciderla *a letto*. L'ambiguità arriva quando la frase fa riferimento ai militari (genocida).

Traduzione del resto:
"LE RAGAZZE VOGLIONO GUERRA anti sovversiva
Le difenditrici dei prigionieri politici più hot della piazza San Martín ti chiedono per favore di rilasciarli.
Catene, umiliazioni e colpi (di stato)
Ceci Pando incatenata per te."

E in Italia?


Inutile farvi notare che una copertina del genere, oltre ad essere forte, ha un contenuto altamente satirico e corrosivo. Mi piacerebbe sapere se secondo voi ci potrà mai essere una rivista del genere in Italia, paese dove "Striscia la Notizia" viene considerata una trasmissione satirica.

Mentre oggi si svolgono dibattiti sulla satira che a me tutto sommato risultano molto inconcludenti e sterili , vien da chiedersi: e se avessero pubblicato una copertina simile in Italia? Magari, chennesò, con la Santanché, che si mise da sola una maglietta equivoca, o con Minzolini, Fede, ecc...

Che io ricordi un'immagine del genere, paragonabile per effetto forte, corrosivo e satirico, è stata diffusa nei mass media italiani da Daniele Luttazzi nel 2007, mentre spiegava un metodo per sopportare le ultime vicende politiche:
Pensa a Giuliano Ferrara dentro una vasca da bagno con Berlusconi e Dell’Utri che gli pisciano addosso, Previti che gli caga in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta. Va già meglio, no?

Risultato? Programma sospeso immediatamente, perché secondo La7, Daniele Luttazzi aveva «gravemente insultato e offeso Giuliano Ferrara» con espressioni «palesemente in contrasto con la satira». Inoltre, la rete televisiva si è anche «riservata di considerare la questione sotto il profilo legale per i possibili danni di immagine».

Tant'è che ci fu una causa giudiziaria, che però nel Marzo 2012 La7 perse, e venne chiarito dal tribunale che la trasmissione è stata chiusa in modo arbitrario e che quella su Ferrara non fu un'offesa personale bensì una battuta satirica. Tutto ciò dimostrerebbe che in Italia una copertina come quella di Barcelona sarebbe, sotto il profilo legale, satira.

Ma intanto il Decameron era stato sospeso e la faccenda risolta solo dopo tanti anni, col danno che ne deriva per l'opinione pubblica e la qualità della satira nei mass media italiani. Poiché il ragionamento nell'ambiente potrebbe essere che se una persona, per aver detto una cosa così corrosiva si è beccata talmente tante beghe, io come autore satirico preferisco non rischiare e continuare a fare giochi di parole per bambini. Il che è tremendamente paralizzante.

A mo' di tutela legale ho approfondito nel Disclaimer la questione della critica e la satira come Diritto, ma concordo pienamente con Carlo Blengino quando sostiene che la satira non è solo un diritto bensì un termometro democratico.


Che fine farà Barcelona?


Non appena Pando vide la copertina chiese una misura cautelare e fece rimuovere il numero da tutte le edicole. Oggi, tre anni dopo, si svolge la prima udienza che vede Pando accusare Revista Barcelona di danni morali e chiede il risarcimento di 70 mila pesos.

Come potrebbe finire? Stando ad altre faccende simili (se sapete lo spagnolo potrete approfondire in calce a questo articolo) Revista Barcelona dovrebbe uscirne bene. Se volete seguire la faccenda dal vivo vi consiglio l'hashtag #SomosTodosBarcelona


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