Sabato pomeriggio a Bologna la macchina di Matteo Salvini ha accelerato bruscamente davanti a 4 manifestanti disarmati, che stavano protestando con insulti e colpi sul cofano la sua presenza sul luogo, era lì per fare un'ispezione ad un campo sinti della zona. La macchina di Salvini ha accelerato in modo tale da lanciare in aria i ragazzi e spingerli brutalmente dalla sua strada. Per fortuna non ci sono stati feriti gravi. Dopo l'accaduto i manifestanti l'hanno inseguito e hanno rotto il vetro del lunotto posteriore.
Questa è la mia descrizione dei fatti basata sugli svariati video che potete trovare in rete:
Curiosamente, sabato pomeriggio, la narrazione dei fatti ha preso una piega diversa agli occhi di media e politici. A quanto pare la maggioranza ha smesso di allineare i fatti cronologicamente, generando una ondata di "solidarietà a Matteo Salvini" che anziché comparire come colui che ha accelerato spropositatamente davanti a 4 manifestanti è diventato subito "vittima dei balordi dei centri sociali".
Come se il vetro rotto fosse la causa e non la conseguenza.
Giusto per fare qualche esempio, giornalisti di Rai, Wired, e Il Post:
io mai nella vita avrei pensato di difendere salvini. ma ero lì e quello che ho visto è molto grave. gli hanno sfondato l'auto dal niente.
— eva giovannini (@evagiovannini) November 8, 2014
"I giovani di centri social", ottime spalle di Salvini, sono riusciti a dargli un argomento. Bell'acume politico, bravi, complimenti. — matteo bordone (@matteobordone) November 8, 2014
ne avevamo proprio tantissimo bisogno di ulteriore visibilità per salvini. bravoni. — emanuele menietti (@emenietti) November 8, 2014
EDIT: mi segnalano che nello stessa posizione incorre il vignettista Makkox, con una vignetta che più che a intento satirico definirei a intento pedagogico, anche abbastanza discutibile viste le inesattezze sui personaggi storici citati (la trovate nei primi secondi del video).
Questo frame, o punto di vista, è stato abbracciato da più parti politiche e da tanti media diversi. È stato accolto talmente bene dall'opinione pubblica al punto tale da essere interiorizzato addirittura da chi non sopporta né condivide gli argomenti di Matteo Salvini: persino coloro che incolpano i manifestanti di aver dato a Salvini ciò che voleva ne sono vittime (o lo usano apposta).
Di norma un cittadino, un lettore o l'utente di un sito è succube del frame che sta leggendo. Ma nei media e in politica il motivo per cui si addotta un punto di vista o una inquadratura sui fatti è sempre legato agli interessi politici che sono in gioco. Lo si adotta con cognizione di causa e lo si diffonde per veicolare una idea ben precisa. Rileggete il tweet di Eva Giovannini: dice di essere stata presente sul luogo e poi sostiene che gli abbiano sfondato l'auto "dal niente". Mah...
Proprio per questo motivo, tra coloro che abbracciano il frame "Salvini vittima" o "centri sociali estremisti" mi incuriosiscono molti sinceri democratici del PD, specie dal ramo renziano, ma non solo. A quanto pare pur di dare contro ai centri sociali manifestano solidarietà a Matteo Salvini, de La Lega.
@AndreaPira mica ho detto che è inumano ma che era prevedibile che forse bisogna fare tutti un passo indietro. gli anni '70 non mi piacevano
— Luca Alagna (@ezekiel) November 8, 2014
Alcuni personaggi della PD community addirittura mi hanno chiesto i "documenti" da cui avrei preso le mie informazioni. Al che deduco che commentavano i fatti senza aver visto prima il video:
@anonimoconiglio ah,si? Allora informa anche noi,le notizie le tieni per te? Mi passi qualche documento? @chiara_meazza @ezekiel
— Francesco Balsamo (@TheLambkin_) November 8, 2014
Addirittura quando nella discussione, per quanto accesa, ho provato a domandare il momento in cui fosse stato rotto il vetro mi è stato risposto che ero un violento:
@anonimoconiglio @micioalato @MoholeViola @ezekiel il modo in cui rispondete a me è lo stesso tipo di violenza che è stata usata a #bologna
— Chiara Amélie Meazza (@chiara_meazza) November 8, 2014
Verso sera su Facebook Paola Bacchiddu, ex responsabile della comunicazione della lista Tsipras, ossia una formazione di sinistra, ha manifestato non solo solidarietà ma anche endorsement politico a Matteo Salvini:
Forse non avete tempo di leggervi tutti i 200 e passa commenti, per cui vi ho preparato una top 5 dei migliori commenti che potete trovare là dentro:
Endorsement a "Teo" e meravigliosa risposta di Covelli
Svelamento di una ferita rimasta ancora aperta, dannato Tsipras!!
Dalla delusione per Tsipras allo schierarsi per amore al motore
Le prospettive future in politica
E infine un duro attacco ai cretini, viva la post-ideologia
Mi piace tanto come risponde Bacchiddu. Denota un'arroganza fuori dal comune. Sabato mi ha scritto su twitter che ci teneva a rispondere a gente come me, che brilla di luce riflessa.
@anonimoconiglio no. Ci tengo a rispondere a chi vive di luce riflessa come te
— paola bacchiddu (@paolabacchiddu) November 8, 2014
Mi chiedo certo quanto possa essere potente il suo riflettore, dato che ero venuto a sapere chi fosse grazie a quella vecchia polemica in cui era comparsa in bikini sui social network. Ma non importa, mi ha bloccato subito dopo :(
Sabato sono stato bloccato pure da Chiara Meazza, della PdCommunity.
Ma sempre meglio essere bloccati che venir minacciati di querela per un semplice "mentecatta":
@levpetrovitch @Dischivolanti e con questo parte la querela.
— Chiara Amélie Meazza (@chiara_meazza) November 8, 2014
Il giorno dopo il frame continua. Calderoli fa un appello congiunto alla democrazia e alla legge del taglione. Calderoli, il vicepresidente del senato, nonché colui che poco fa si è spaventato per una biscia in casa e l'ha uccisa in modo selvaggio denunciando un possibile intervento di magia nera in corso da parte dei genitori della ministro Kyenge.
Lui ci spiega come funziona la democrazia:
Calderoli facce Tarza, guanciottone padano! pic.twitter.com/P26z0LIz10
— giulio verme (@zeropregi) November 9, 2014
E se per caso non avete capito il motivo per cui Salvini ottiene consenso, su Facebook Tommaso Ederoclite, blogger molto influente dell'Huffington Post, ci esorta ad aprire gli occhi:
Questo ragionamento gira sempre all'interno di quell'idea secondo cui il problema sono i centri sociali e non Salvini, il problema sono gli estremisti, evidentemente non quelli al governo.
Ma io non scrivo questo post perché ho visto reazioni di sconosciuti sui social network. Sto scrivendo questo post perché sabato sera ho discusso con un amico che mi ha detto che la colpa era dei manifestanti. Perché condivide il ripudio a Matteo Salvini ma "rompendo il vetro hanno dato a Salvini ciò che voleva".
Al che ho cercato di fargli capire che dire che è colpa dei manifestanti sottende tre cose sulle quali non posso essere d'accordo:
1 - Non tiene conto e inverte la linearità cronologica dei fatti: non possiamo sapere come sarebbero andate le cose se Matteo Salvini non avesse accelerato bruscamente, e le ipotesi è meglio lasciarle fuori, ma possiamo dire con certezza che il vetro è stato rotto dopo che in un momento molto teso la macchina di Salvini ha accelerato travolgendo 4 ragazzi. Se ci scordiamo di questo particolare allora il vetro rotto diventa la causa e non la conseguenza di quel che è successo.
2- Vede Salvini come vittima: dopo aver invertito la conseguenza con la causa Salvini appare come vittima, e quindi ci porta a dire che i manifestanti non dovevano rompere il vetro (il che è condivisibile ma va collocato nella giusta prospettiva) dando a Salvini quel che voleva. Se avessero spaccato il vetro prima e non dopo l'accelerata non starei scrivendo questo post.
3 - Empatizza con Matteo Salvini: pensare a Salvini come vittima ci spinge a metterci anche al suo posto, e quindi parte la domanda di rito, cosa avreste fatto voi al posto di Salvini? Cosa fate se dei manifestanti vi circondano la macchina, colpiscono il cofano e insultano contro? Forse anche voi vi fareste prendere dal panico, ci sta, è comprensibile. Non è giustificabile, ma è comprensibile.
Ora io voglio essere chiaro, sopratutto su quest'ultimo punto: a parte il fatto che entriamo ancora una volta nel piano ipotetico, sì, è comprensibile, ma non me ne può fregare nulla di come avreste reagito voi o di come avrei potuto reagire io. Davvero, chissenefrega. Non me ne importa perché instaurare quel paragone significa mettersi al posto di Matteo Salvini e, in tutta sincerità, io dubito fortemente di dover mai trovarmi in una situazione del genere per il semplice fatto che non trascorro le mie giornate diffondendo odio razzista a capo di un movimento politico che fa della xenofobia la sua bandiera. Quindi no, resto freddo e giudico i fatti, non mi metto al posto di Matteo Salvini, non empatizzo - né simpatizzo - con un razzista.